I supplì di farro
Siamo a novembre e con L’Italia nel piatto questo mese parliamo di cereali: “scopriamo i cereali locali”; io vi parlerò del farro, il cereale che ho utilizzato per la mia ricetta.
Il farro della Tuscia e la leggenda del Farro del pungolo
Tra le numerose eccellenze del territorio laziale, spicca il farro, prodotto nella zona tra Acquapendente e Grotte di Castro, due graziose e produttive località della Tuscia Viterbese.
E’ qui che si produce il Farro Pregiato detto anche Farro del Pungolo da una antica leggenda:
si narra che durante il dominio di Federico Barbarossa, due contadini avrebbero assistito ad un miracolo, la fioritura di un ciliegio secco.
Lo raccontarono agli altri paesani e tutti, considerando l’evento un buon auspicio, insorsero, armati di pungoli e altri attrezzi da lavoro, riuscendo a cacciare il sovrano e distruggendone il castello.
La leggenda ha dato origine alla Festa dei Pugnaloni di Acquapendente infatti, la parola pugnaloni deriva dai pungoli ossia lunghi bastoni con i quali i contadini spingevano i buoi durante l’aratura.
La festa dei pugnaloni celebra dunque la libertà riconquistata e vuole essere un ringraziamento alla figura cattolica della Madonna.
Tornando al farro
sappiamo che è un cereale antichissimo, utilizzato come nutrimento fin dal periodo neolitico. Veniva usato per preparare pane, focacce, polenta e addirittura era contemplato che nel rito del matrimonio romano, ai tempi di Romolo, gli sposi offrissero una focaccia di farro a Giove Capitolino, in un rito detto proprio confarreatio.
Ma l’Italia ha un grande coltivazione di farro e nell’ultimo periodo la riscoperta di sapori genuini e la diffusione di prodotti biologi, ha fatto si che questo cereale potesse incontrare i gusti degli italiani diventando protagonista di zuppe, insalate e piatti freddi, entrando a far parte sia delle nostre semplici cucine sia di quelle più ricercate.
L’idea di farne dei supplì
Siamo nel Lazio e ho voluto provare ad utilizzare il farro per una preparazione che gode di una popolarità e successo immenso, soprattutto nella città di Roma. Ho provato a sostituire il riso con il farro nella preparazione dei supplì.
Missione compiuta! sono talmente buoni che non abbiamo rimpianto gli originali.
Del resto negli ultimi tempi pizzerie, rosticcerie e ristoranti hanno introdotto nei loro menù supplì a base di piatti tipici romani:
supplì di tonnarelli cacio e pepe, supplì di spaghetti alla carbonara, supplì di bucatini all’amatriciana… dunque io rilancio con i supplì di farro e sono anche al telefono. Vi lascio la ricetta.
Porzioni |
6 supplì
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- 200 g farro perlato
- 70 g di carne macinata io bovina
- 1 piccola carota
- 1 piccola costina di sedano
- 1 piccolo cipollotto
- 1 pezzetto d'aglio
- 1 ciuffetto di prezzemolo
- 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- 1 piccolo dado vegetale (il mio è fatto in casa)
- 400 g di passata di pomodoro
- 1 pizzico di noce moscata
- pepe o peperoncino facoltativo
- 1 mozzarella
- 2 uova
- 6 cucchiai di pane grattugiato
- 1 pizzico di sale
- abbondante olio di semi per friggere
Ingredienti
per il ragù
per i supplì
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- Per prima cosa pesate il farro, io lo sciacquo e poi lo verso in acqua bollente NON salata. Imposto il timer intorno ai 30/35 minuti o comunque come indicato sulla confezione del farro. Una volta cotto, scolatelo, mettetelo in una boule, salatelo e lasciatelo da parte.
- In una pentola versare l'olio, aggiungete carota, sedano, cipolla, aglio e prezzemolo tritati e lasciare appassire a fiamma dolce. Aggiungete la carne macinata e il dado. Lasciate cuocere la carne poi bagnate con il vino bianco. Lasciatelo evaporare completamente e unite la passata di pomodoro. Mescolate e grattugiatevi su un po' di noce moscata. Coprite e lasciate cuocere a fiamma bassa, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo qualche cucchiaio d'acqua se necessario. Io lo lascio cuocere sempre per circa un'ora e mezza. A fine cottura assaggiate e se necessario aggiustate di sale.
- Una volta pronto il ragù versate la parte più liquida sul farro e mescolate, se lo preferite più rosso aggiungete più salsa . Tagliate a cubetti la mozzarella. In un piatto sbattetete le uova con un pizzico di sale, in un altro piatto mettete il pangrattato. Nell'incavo della mano raccogliete una pallina di farro, fate un buco al centro e inseriteci un po' di carne del ragù e qualche cubetto di mozzarella. Coprite con un'altra pallina di farro e date con le mani la forma del supplì. Il farro ha una minore quantità di amido rispetto al riso, dunque sarà meno semplice compattarlo e dare la forma, ma potete aiutarvi passandolo in un primo strato di pangrattato. Ora giratelo nell'uovo e successivamente ancora nel pangrattato, sempre continuando a compattarlo con le mani. Procedete anche con gli altri. A me ne sono venuti 6.
- In una padella portate l'olio a temperatura e immergeteci i supplì. Non avranno bisogno di molta cottura, devono solo dorare ed avere il tempo di sciogliere la mozzarella, girateli per farli cuocere uniformemente poi scolateli su carta assorbente. Gustateveli caldi caldi, così da far filare la mozzarella e farli diventare supplì al telefono. Il ragù vi avanzerà dunque utilizzatelo per un bel piatto di pasta!
Perché si chiamano al telefono? proprio perchè aprendoli a metà con le mani, la mozzarella fila e sembra essere il filo del vecchio telefono.
Potete utilizzare del semplice sugo di pomodoro oppure la vostra ricetta preferita del ragù.
Eccoci in giro per l’Italia a scoprire nuove ricette a base di cereali:
Valle d’Aosta: Farinata di segale
Piemonte: Polenta di furmentìn con salsa ai porri
Liguria: bernardo di Ventimiglia
Lombardia: Il riso in cagnone
Trentino-Alto Adige: Schlutzkrapfen – Mezzelune tirolesi
Veneto: Torta di riso ai profumi mediorientali (con riso del delta del Po)
Friuli-Venezia Giulia: Paparot – Minestra di polenta e spinaci friulana
Emilia-Romagna: Risotto alla modenese
Toscana: Torta di farro della Garfagnana
Umbria: Zuppa di farro e patate
Marche: Zuppa di zucca e farro
Abruzzo: Crostata di Solina di composta di mele cotogne
Molise: Pannocchio, panettoncino al mais di Campobasso
Campania: Pane con farina tipo 1 da grano tenero “Autonomia” del beneventano.
Puglia: Grano all’arrabbiata con funghi cardoncelli
Basilicata: I cereali nella cucina lucana
Calabria: Riso di Sibari ai sapori di Calabria
Sicilia: Spaghetti di Tumminia con Cavolfiore e Olive Nere
Sardegna: Risotto ai funghi porcini, salsiccia secca sarda e Casizolu su Pistoccu di Montresta
Italia nel piatto: https://www.facebook.com/LItaliaNelPiatto/https://www.instagram.com/italianelpiatto/
Bellissima idea questa!! Me la segno al volo.
grazie, provali!
wuauuu che profumooooo e come fila!!!! Deliziosi questi suppli!
ahahah!! si, filano che è un piacere!
il telefono!!! una meraviglia questa preparazione! complimenti!
grazie Elena!
Come sempre, passare da te è un piacere Marina! Bellissima la leggenda che ci hai raccontato e meravigliosi i tuoi supplì di farro! Devono essere spaziali!
Un abbraccio,
Mary
grazie Mary, si sono molto buoni, una sperimentazione riuscita!
Matrina sei fantastica! Già solo al niome “supplì” mi leccavo i baffi, poi leggo “di farro” e l’esclamazione esce da se: “Wow”
Complimenti davvero!
mmmmmmm…ma che bontà! E sono perfetti!
Un bacio
Bello il tuo racconto è bellissima idea questa del suppli al farro. Da copiare
Questi supplì sono strepitosi, grazie della ricetta!!!!
Mi viene l’acquolina dopo a vederli!!
Ciao
Elisa