Eccoci a maggio, un mese che ho sempre considerato bene augurante forse per il clima che anticipa l’estate. Quest’anno invece è un maggio che arriva in un momento particolarmente difficile per tutti, un maggio che coincide con la ripartenza del nostro lavoro, dei nostri rapporti e delle nostre vite. Mi augurerei un ripartenza veloce e piena di slancio ma è giusto, invece, che sia cauta e molto prudente, così che tutti si possa presto ricominciare a vivere serenamente e senza paura del futuro.
***
Nel mese di maggio arriva anche il nuovo tema de L’Italia nel piatto, un tema curioso e interessante: “Il piatto degli sposi”, antiche usanze gastronomiche per il pranzo del matrimonio.
L’Italia si sa, è un paese ricco di tradizioni alcune molto particolari e degne di essere protette e tramandate, come quella di cui sto per parlarvi.
A due passi da Roma c’è Rocca di Papa, un Comune dei Castelli Romani carico di storia, monumenti, siti archeologici e aree naturali. Un posto incantevole dove esiste e resiste la tradizione della “ciambella degli sposi“.
Una consuetudine importante per le famiglie degli sposi che, insieme a partecipazioni e confetti, consegnano ai loro amici e parenti anche un sacchetto di profumate e fragranti ciambelle. E’ un rituale rigoroso, perché la distribuzione delle ciambelle segue una regola molto precisa:
sei ciambelle per amici e vicini non invitati al matrimonio;
otto ciambelle per invitati e cugini;
dodici ciambelle per gli zii e i nonni;
ventiquattro ciambelle per la comare del battesimo.
Se per caso la comare è anche zia allora il numero di ciambelle aumenta arrivando a 36.
A consegnare il consistente e profumato sacchetto sono i bambini della famiglia che, per il servizio di consegna svolto, ricevono anche una mancetta.
Sono le mamme degli sposi a scegliere il forno in cui cucinare le ciambelle e sempre le mamme acquistano gli ingredienti. Si lavora ininterrottamente dalle 7 del mattino e ben vengano i parenti a dare una mano ma attenzione, alla sposa è vietato avvicinarsi all’impasto, potrebbe non essere di buon augurio.
Intorno alle ciambelle, dunque, c’è un grande lavoro e quello della ciambellaia è stato un lavoro tramandato di madre in figlia fino a quando l’ultima è andata in pensione. Da quel momento i forni di Rocca di Papa hanno continuato la tradizione sfornando deliziose ciambelle non solo in occasioni di matrimoni ma anche per il consumo quotidiano di tutti.
La “ciambella degli sposi” ha ottenuto il riconoscimento della DEnominazione COmunale, un grandissimo riconoscimento di qualità e di tipicità dei prodotti agroalimentari del territorio che, vanno ad arricchire l’elenco delle ricette di nicchia preparate con prodotti semplici e genuini della nostra regione.
Bene, sono finalmente arrivata al momento della ricetta, la mia versione, che forse assomiglia all’originale. Il risultato è una ciambella fragrante e soprattutto leggera, che si conserva a lungo e che è deliziosa inzuppata nel latte.
Ringrazio l’amica Eliana Lucarini per la preziosa consulenza e le tantissime informazioni sulla storia e sulla ricetta della ciambella; ne approfitto per consigliarvi il suo blog “Chiacchierandoveg“, un vero e proprio angolo di buona cucina all’insegna della sana alimentazione.
Porzioni |
12/14 ciambelle
|
- 400 g farina 00
- 180 g zucchero semolato
- 2 uova
- 1 bicchiere di olio di semi
- 80 g latte
- 1/2 bustina di lievito per dolci
- la buccia di un limone bio grattugiato
- 3 cucchiai di Mistrà (liquore all'anice)
- 1 pizzico di sale
- qb granella di zucchero
- latte per spennellare le ciambelle
Ingredienti
|
|
- Setacciate e mescolate nella ciotola della planetaria farina, zucchero e lievito. Aggiungete le uova e iniziate ad impastare. Unite l'olio e la buccia grattugiata del limone. Aggiungete mezzo bicchiere di latte e un pizzico di sale. Continuate ad impastare fino a far amalgamare tutti gli ingredienti.
- Sarà un impasto un po' appiccicoso. Fatelo riposare in frigorifero coperto da una pellicola per circa un'ora.
- Trasferitelo sul piano di lavoro ben infarinato e dividetelo in 12 pezzi. Infarinatevi le mani e cominciate a lavorare il primo allungandolo e chiudendolo a ciambella, continuando fino ad esaurire l'impasto. Trasferite le ciambelle su una leccarda ricoperta di carta forno, spennellatele con il latte e cospargetele di granella di zucchero.
- Cuocete in forno già caldo a 180° per circa 10/15 minuti. Estraetele dal forno e mettetele a riposare su una gratella.
- Le mie ciambelle sono durate solo 3 giorni e le ho conservate in un cestino avvolte da un canovaccio.
Ed ecco i “romantici” piatti delle altre regioni:
Non conoscevo questa usanza e nemmeno le ciambelle, ma penso che le rifarò prestissimo.
Un bacio
Un bellissimo cerimoniale Meri e tanta bontà nei sacchettini!
Voglio essere la comare del battesimo e zia assieme….36 ciambelle, un bel bottino 😀
Mi segno la ricetta perchè voglio provarle, devono essere deliziose.
Un abbraccio
Che bella questa usanza!!!! Immagino la quantità enorme di ciambelle che le mamme dovevano preparare…….
wuauu io voglio quella con tanti zuccherini…. sento il profumo fin qui!!! Un abbraccio LA
Mi hai invasa di ricordi con queste ciambelle! Tipiche dei Castelli Romani, terre a me molto care perchè da lì arrivo.
Conosco bene la bontà di queste ciambelle e non ti nascondo che proprio per questo, mia mamma le preparava spesso (matrimonio a parte!)
Una ricetta da custodire e tramandare!
Una storia bellissima accompagna la tradizione di queste ciambelle. Mi intrigano tanto, da provare! 🙂 Buona serata
Fatti! Devo dire che sono ottimi davvero. Grazie per la ricetta.
Grazie a te Giusy per averle provate! Sono contenta che ti siano piaciute 🙂
Mi piace da morire questa tradizione Marina, è bellissima! Io vorrei essere la zia che è anche la comare, magari di battesimo e anche di cresima! Meravigliose le tue ciambelle cara, complimenti!
Bacio grande,
Mary
Bellissima la parte con il numero di ciambelle da destinare ad ognuno! Le ciambelle penso siano proprio buone
Dolcetti belli e golosi, complimenti!!!!
belle e buone le ciambelle.. e fortunata la comare zia!!!!
ciao
elisa
Ma che deliziose le tue ciambelle…! Anch’io anch’io vorrei essere una comare zia per farne una bella scorpacciata!
Un abbraccio
certo le ciambelle sono proprio i dolci di altri tempi, pensa che il paese in cui abito è famoso per i ciambellai e le ciambelline sono il piatto tipico, abbiamo anche la sagra. Certo che le tue con quello zucchero in granella sono bellissime, oltre ad essere sicuramente buone! un abbraccio!